Ottobre è il mese della sensibilizzazione sulla sicurezza informatica, un’iniziativa internazionale nata per ricordare a tutti – privati cittadini e aziende – l’importanza di proteggere i propri dati nel mondo digitale. A firmare i suggerimenti di quest’anno è Cristiano Voschion, Country Manager Italia di Check Point Software Technologies, che richiama l’attenzione sulla necessità di passare da un approccio reattivo a uno preventivo: non basta più rispondere agli attacchi, serve anticiparli.
Nel panorama attuale, segnato da minacce basate sull’intelligenza artificiale e da truffe sempre più credibili, la consapevolezza è il primo strumento di difesa. Ecco cinque buone pratiche per navigare in modo sicuro e ridurre i rischi online.
1. Controllare le app prima di scaricarle
Gli app store ufficiali sono generalmente affidabili, ma non infallibili. Alcune app malevole riescono comunque a superare i controlli. Prima di scaricare, è utile verificare chi è lo sviluppatore, leggere le recensioni degli utenti e diffidare dalle applicazioni con pochissimi download o promesse eccessive.
Un altro segnale d’allarme riguarda le autorizzazioni richieste: se un’app per la torcia chiede accesso ai contatti o alla posizione, meglio non installarla. Evitare anche download da siti di terze parti e mantenere aggiornate tutte le app installate: le nuove versioni correggono spesso vulnerabilità sfruttabili dagli hacker.

2. Riconoscere le trappole di phishing
Il phishing rimane una delle tecniche più diffuse per sottrarre dati sensibili. I criminali si fingono brand noti, banche o enti pubblici per spingere la vittima a cliccare su link o fornire informazioni personali.
Prima di agire, bisogna controllare il mittente: le aziende autentiche usano domini ufficiali e mantengono uno stile coerente nella comunicazione. Attenzione alle frasi che creano urgenza (“azione immediata richiesta”, “account sospeso”): sono tattiche di pressione. È sempre più sicuro digitare manualmente l’indirizzo dell’azienda nel browser o usare un segnalibro. Le aziende, dal canto loro, devono investire in soluzioni anti-phishing e formazione interna, così da ridurre il rischio di errori umani.
3. Diffidare dei deep fake
Con l’avanzare dell’AI, i deep fake sono diventati un’arma credibile per disinformazione e truffe. Video e audio manipolati possono sembrare reali, ma nascondere intenzioni fraudolente.
Per difendersi, conviene analizzare i contenuti sospetti: movimenti facciali rigidi, luce incoerente, voce fuori sincrono o dettagli visivi alterati possono tradire una falsificazione. Se il video o il messaggio proviene da un contatto noto ma appare insolito, meglio verificare direttamente con la persona tramite un canale alternativo, ad esempio una chiamata.
4. Non rispondere a messaggi sospetti
Le truffe via SMS, note come smishing, sfruttano la fiducia e la fretta. Spesso si presentano come avvisi di consegna o premi da riscattare. La regola d’oro è una: non cliccare mai sui link contenuti in messaggi da numeri sconosciuti.
Anche quando il messaggio sembra autentico, è preferibile accedere al sito ufficiale del servizio o contattare direttamente l’azienda. Se un messaggio appare ambiguo, eliminarlo e bloccare il mittente è la soluzione più sicura. Meglio perdere un’occasione falsa che cadere in una trappola reale.
5. Difendere le credenziali personali
Le violazioni dei dati sono ormai all’ordine del giorno e coinvolgono milioni di utenti. Secondo Check Point, nel 2025 le credenziali compromesse sono cresciute del 160%. Per questo è utile verificare periodicamente se i propri dati sono apparsi in fughe note, tramite servizi affidabili di monitoraggio.
Se una password risulta esposta, va cambiata immediatamente, insieme a quelle simili. L’uso di autenticazione a due fattori e di un gestore di password riduce notevolmente i rischi. Le organizzazioni dovrebbero adottare un approccio Zero Trust, limitando l’accesso alle risorse aziendali solo a utenti e dispositivi verificati, per impedire movimenti laterali all’interno della rete dopo un accesso non autorizzato.
Sicurezza come cultura quotidiana
La cybersecurity non è solo una questione tecnica, ma culturale. Significa formare le persone, aggiornare le tecnologie e creare procedure di prevenzione solide. La regola più semplice rimane anche la più efficace: se qualcosa sembra strano, fermarsi e non interagire.
Mettere in pratica questi cinque consigli può ridurre drasticamente la superficie d’attacco e aumentare la resilienza personale e aziendale in un mondo sempre più connesso.










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