Windows 10 è ufficialmente giunto al termine del suo ciclo di vita, ma più della metà degli utenti e quasi il 60% delle aziende non ha ancora effettuato l’aggiornamento a Windows 11. È quanto emerge da una nuova analisi condotta da Kaspersky, basata sui dati anonimi raccolti tramite la propria Security Network con il consenso degli utenti.
Lo studio, pubblicato in occasione della fine del supporto a Windows 10 (14 ottobre 2025), rivela che il 53% degli utenti utilizza ancora Windows 10, mentre l’8,5% resta fermo a Windows 7, ormai privo di aggiornamenti da oltre cinque anni. Solo il 33% degli utenti è già passato all’ultima versione, Windows 11, confermando una forte fedeltà alle versioni precedenti del sistema operativo.
La tendenza si riflette anche nel mondo aziendale: quasi il 60% dei dispositivi aziendali risulta ancora basato su Windows 10, con una percentuale che scende al 51% nelle PMI. Anche qui, circa il 6% delle aziende continua a utilizzare Windows 7, esponendosi a rischi significativi per la sicurezza e la compatibilità con i software moderni.
Con la fine del supporto ufficiale, gli esperti di Kaspersky avvertono che i dispositivi con Windows 10 o versioni precedenti diventeranno più vulnerabili a minacce informatiche e exploit non corretti da aggiornamenti di sicurezza. La migrazione a Windows 11 diventa quindi essenziale per evitare potenziali falle.
Privacy e cloud: l’obbligo dell’account Microsoft divide gli utenti
Una delle novità più discusse riguarda l’obbligo imposto da Microsoft di utilizzare un account Microsoft durante la configurazione iniziale di Windows 11. Una scelta che, se da un lato semplifica l’accesso ai servizi cloud e agli aggiornamenti automatici, dall’altro solleva dubbi sulla gestione dei dati personali.
Anna Larkina, Web Content & Privacy Analysis Expert di Kaspersky, ha sottolineato:
“I recenti aggiornamenti di Microsoft che rendono obbligatorio l’uso di un account Microsoft durante la configurazione di Windows 11 hanno significative implicazioni per la privacy. Sebbene l’obiettivo dichiarato sia migliorare la sicurezza tramite funzionalità cloud e aggiornamenti automatici, questa scelta comporta la trasmissione di dati personali ai server Microsoft, spesso senza un consenso chiaro immediatamente disponibile.”
Secondo Larkina, chi preferisce non utilizzare account cloud può comunque tutelare la sicurezza con strumenti locali come BitLocker e firewall, anche se Windows 11 limita l’uso di account offline rispetto al suo predecessore.
Le raccomandazioni di Kaspersky
Dopo la configurazione iniziale, Kaspersky consiglia agli utenti di:
- accedere alle impostazioni di Privacy e sicurezza in Impostazioni > Privacy e sicurezza;
- disattivare l’ID pubblicitario per ridurre la personalizzazione degli annunci;
- limitare i dati diagnostici e di feedback al livello minimo necessario;
- spegnere i servizi di tracciamento non essenziali.
L’azienda ricorda che, pur con le nuove implicazioni sulla privacy, l’aggiornamento a Windows 11 resta fondamentale per mantenere la protezione contro le minacce emergenti, soprattutto nel primo anno di fine supporto per Windows 10, quando gli attacchi ai sistemi obsoleti tendono ad aumentare










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