Torna l’appuntamento annuale con Security Summit Streaming Edition 2025, il convegno digitale dedicato alla sicurezza informatica organizzato da Clusit e Astrea, che si terrà il 5 novembre sulla piattaforma securitysummit.it.
L’edizione di quest’anno apre con la presentazione del nuovo Rapporto Clusit 2025, che aggiorna il quadro degli incidenti cyber nel primo semestre dell’anno e analizza le tendenze globali del crimine informatico, offrendo una panoramica completa sui settori più colpiti, le finalità degli attacchi e le nuove tecniche impiegate dai criminal hacker.
Un evento digitale per analizzare l’evoluzione della minaccia cyber
Ad aprire la giornata sarà Anna Vaccarelli, presidente di Clusit, con un’introduzione ai principali risultati del nuovo Rapporto Clusit 2025, realizzato dal Comitato Scientifico e Direttivo dell’associazione. Tra i relatori figurano Luca Bechelli, Sofia Scozzari e Alessio Pennasilico, che presenteranno i dati qualitativi e quantitativi raccolti nel semestre, insieme a una riflessione sui trend emergenti e sui rischi più critici per aziende e istituzioni.
Nel corso della giornata si alterneranno atelier tecnologici e sessioni tematiche che tratteranno la protezione delle infrastrutture critiche digitali, l’evoluzione delle tecnologie di difesa e l’adeguamento normativo alle nuove direttive europee. La formula interamente in streaming garantisce la massima accessibilità a professionisti, esperti e decision maker, offrendo un’occasione di confronto aperta e gratuita.
Focus sul settore manifatturiero e la direttiva NIS2
Alle 16:30 spazio al Manufacturing Security Summit, un approfondimento dedicato alla sicurezza della supply chain industriale. La tavola rotonda dal titolo “Sicurezza della Supply Chain Manifatturiera: l’impatto della NIS2” sarà introdotta da Milena Antonella Rizzi, Capo Servizio Regolazione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
La discussione, moderata da Paola Girdinio, presidente di START 4.0 e membro del Comitato Direttivo Clusit, vedrà la partecipazione di Lorenzo Ivaldi (UNIGE), Andrea Monteleone (ANIE Sicurezza), Ivan Monti (CISO Ansaldo Energia), Alessio Pennasilico (Clusit) e Valeria Prosser (E-phors Spa). L’obiettivo è analizzare i requisiti della direttiva NIS2, le sfide operative per il comparto manifatturiero e le opportunità di rafforzamento della resilienza lungo la catena di fornitura.
Conoscenza e formazione al centro della cultura della sicurezza
“Security Summit Streaming Edition 2025 rappresenta, in chiusura d’anno, un momento cruciale per riflettere sullo scenario in continua evoluzione della cybersecurity”, spiega Paolo Giudice, Segretario Generale di Clusit. “Il nuovo Rapporto Clusit fornisce dati concreti che mostrano una minaccia sempre più sofisticata e diffusa. L’obiettivo è fornire alle imprese e alle istituzioni strumenti di conoscenza per costruire una cultura della sicurezza digitale solida e condivisa.”
Nel solo 2025 i Rapporti Clusit hanno superato i 60.000 download, confermandosi come riferimento autorevole per i professionisti del settore.
Iscrizione e crediti formativi
La partecipazione è gratuita previa registrazione sul sito securitysummit.it e consente di ottenere crediti CPE (Continuing Professional Education) validi per il mantenimento di certificazioni come CISSP, CSSP, CISA e CISM.
Durante l’anno, Security Summit ha toccato Milano, Roma, Napoli e Verona, oltre agli eventi verticali dedicati a Energy & Utilities, Healthcare e Manufacturing, consolidando la propria posizione come punto di incontro per la comunità italiana della sicurezza informatica.
Clusit: un pilastro della sicurezza informatica in Italia
Fondata nel 2000 presso il Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Milano, Clusit riunisce oggi oltre 600 organizzazioni pubbliche e private. L’associazione collabora con la Presidenza del Consiglio, il Ministero dell’Interno, la Polizia Postale, l’Agenzia per l’Italia Digitale e l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali.
In ambito internazionale partecipa a iniziative con ENISA, OCSE, ITU, UNICRI e numerosi centri di ricerca in oltre 20 Paesi. Le sue analisi costituiscono una risorsa chiave per comprendere l’evoluzione delle minacce digitali e per promuovere la cooperazione tra pubblico e privato nel rafforzamento della resilienza cyber nazionale.










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