Cresce la minaccia informatica per il settore manifatturiero: il ransomware colpisce il cuore dell’industria

Il settore manifatturiero è sempre più nel mirino dei cybercriminali. Secondo il 2025 CPR Manufacturing Report di Check Point Software, le aziende industriali subiscono in media 1.585 attacchi informatici a settimana per organizzazione, un aumento del 30% rispetto al 2024. In Italia la situazione è ancora più critica: 1.694 attacchi settimanali, spesso mirati alle linee di produzione e ai fornitori.

Un tempo considerate un bersaglio secondario rispetto ai settori finanziari o sanitari, oggi le fabbriche rappresentano un obiettivo strategico nell’economia del ransomware, nella geopolitica digitale e nelle catene di approvvigionamento globali. La conseguenza è che la sicurezza informatica non è più solo un tema IT, ma un elemento di sopravvivenza industriale.

Il costo dei tempi di inattività

Nel manifatturiero, ogni ora di fermo può costare milioni. È questo il motivo per cui i gruppi ransomware concentrano i loro attacchi su stabilimenti e catene logistiche: non serve sottrarre dati, basta bloccare la produzione per ottenere un riscatto.

Il 2025 ha già registrato casi emblematici. Nucor, il maggiore produttore di acciaio del Nord America, ha dovuto sospendere la produzione dopo una violazione informatica. Sensata Technologies ha subito ritardi nelle spedizioni e perdite nei rapporti con i clienti, mentre Schumag AG, in Germania, è arrivata al fallimento dopo mesi di blocchi causati da ransomware.

Le conseguenze vanno oltre i bilanci. Ritardi nell’evasione degli ordini, contratti non rispettati e perdita di fiducia minano la reputazione e la competitività a lungo termine delle imprese. Gli attacchi non colpiscono solo le macchine, ma anche il capitale relazionale e la credibilità industriale.

Catene di approvvigionamento: il tallone d’Achille della fabbrica connessa

Ogni nodo della catena produttiva è una possibile vulnerabilità. La connettività IoT e OT estende la superficie d’attacco, e un singolo fornitore compromesso può bloccare interi settori. Gli hacker vendono l’accesso alle reti industriali, offrendo agli affiliati ransomware una via diretta alle linee di produzione.

In Italia, negli ultimi sei mesi, il 7% degli attacchi ha coinvolto botnet, mentre l’1,75% è stato legato a ransomware e il 2,6% a infostealer, strumenti usati per rubare credenziali e accedere ai sistemi interni. La natura interconnessa del manifatturiero trasforma ogni attacco locale in un rischio globale: ritardi, interruzioni e danni reputazionali si propagano lungo la filiera.

Dalla criminalità alla geopolitica industriale

Non si tratta più solo di cybercrime motivato dal profitto. Gli attori statali e gli hacktivisti mirano alle fabbriche per rubare proprietà intellettuale o sabotare la produzione in settori strategici come difesa, energia e automotive.

Negli ultimi due anni sono stati sottratti progetti di droni, veicoli autonomi e tecnologie militari, con effetti duraturi sulla competitività europea. Il furto di know-how può cancellare anni di ricerca e ridurre l’indipendenza industriale di un Paese.

In un contesto segnato da conflitti regionali e tensioni commerciali, il settore manifatturiero è diventato una pedina geopolitica: colpirlo significa rallentare l’economia e minare la stabilità delle filiere critiche.

Come difendere la produzione

Per il settore manifatturiero, la parola d’ordine è resilienza. Le aziende devono trattare i tempi di inattività come un rischio dirigenziale, testando i piani di continuità e garantendo il ripristino delle operazioni in poche ore.

La protezione della supply chain richiede un approccio integrato: audit di sicurezza per i fornitori, visibilità sugli accessi di terze parti e monitoraggio costante dei dispositivi connessi.

Allo stesso tempo, la difesa della proprietà intellettuale deve diventare priorità nazionale. Investire nel rilevamento avanzato, nella prevenzione della perdita di dati e nelle strategie di intelligence è essenziale per impedire la sottrazione di tecnologie strategiche.

Infine, serve una difesa proattiva, che vada oltre la semplice conformità normativa. La prevenzione degli incidenti, supportata da analisi predittive e risposta gestita, riduce la probabilità di interruzioni e costruisce un vantaggio competitivo duraturo.

Un vantaggio competitivo chiamato sicurezza

La minaccia informatica al manifatturiero cresce in scala, sofisticazione e impatto economico. Le fabbriche digitali, connesse e automatizzate, sono vulnerabili tanto quanto i loro sistemi di controllo. Per i dirigenti industriali, la sicurezza non è più un costo, ma un fattore di competitività.

Sicurezza Informatica
Lo staff di Sicurezza Informatica.